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Immagine del redattoreMatteo Madafferi

Finding the sword in the stone

Aggiornamento: 18 mag 2020

Toscana, San Galgano





ENGLISH TEXT (In lingua Italiana è presente più in basso)


The sword in the rock is a magic sword stuck in a rock, famous for the cycle of legends related to the history of King Arthur. Many are identified in the famous Exalibur, but neither this nor that of King Arthur has ever been found. Yet in Italy, there is a sword stuck in the rock. This sword was stuck by San Galgano, who converted after a disordered youth, retired to a hermit's life to give himself to penance, with the same intensity with which he had first given himself to debauchery. The culminating moment of the conversion took place on Christmas day 1180, when Galgano, having reached the hill of Montesiepi, stuck his sword in the ground, in order to turn the weapon into a cross; in fact in the Rotunda there is a boulder from whose fissures sprout a hilt and a segment of a sword corroded by years and rust, now protected by a plexiglass case. The evident echo of the Arthurian myth has not failed to raise curiosity and, obviously, some bold hypotheses on possible relations between the mythology of the Round Table and the history of the Chiusdinese saint.


In many biographies of San Galgano, including Vita Sancti Galgani de Senis, mention is made of contacts that the saint would have had with the hermitage of San Guglielmo di Malavalle (Castiglione della Pescaia in the province of Grosseto). There are many similarities between the two characters: both knights, they decided to devote themselves to the eremitical life abandoning the earthly militia, both had links with the Arthurian matter. San Galgano thrusts the sword into the rock, with a similar gesture, but inverse to that of Arthur who extracts it. Guglielmo, according to an ancient popular tradition in certain municipalities in the area (Castiglione della Pescaia, Tirli, Buriano, Vetulonia) would actually be William X of Aquitaine, father of Eleanor to whose court worked Chrétien de Troyes, author of Le Roman de Perceval ou the Count du Graal in which the Holy Grail appears for the first time. William X, Duke of Aquitaine died in 1137 while he was on a pilgrimage to Santiago de Compostela but no one ever saw his body. He left his daughter Eleonora as heir to his vast domain. It could be the saint of Malavalle who appears in the Maremma some years after these facts. For the first time it is mentioned in the Vita S. Guilelmi written after 1210. The results of scientific investigations carried out on the relics of San Guglielmo, including that of the mitochondrial DNA, make it highly probable the northern origin of the character.

And we went specifically to San Galgano to discover this legend.






An immortal tale in the middle of Tuscany!

Next to the hermitage of San Galgano, the abbey of San Galgano is unmissable, now completely in ruins and reduced to just walls, a destination for tourists. The lack of the roof - which highlights the articulation of the architectural structure - in this abbey joins those of Melrose, Kelso and Jedburg in Scotland, Tintern in Wales, Cashel in Ireland, Eldena in Germany, Beauport in Paimpol (Brittany) and the Convento do Carmo in Lisbon. In Italy, a comparison, at least aesthetic, can be made with the Complex of the Holy Trinity called Incompiuta di Venosa (Potenza), which, however, did not fall into disrepair: the construction works were never completed. Another church is the Cathedral of Brendola, also called unfinished, built in the first half of the twentieth century, located in Brendola, in the province of Vicenza.



Inevitable the visit to the nearby Castle Frosini, site in Chiusdino, location for marriage, closed to the public, but worth a stop.



How to arrive?



Abbazia di San Galgano is near Siena.

To get that click on google maps link below!

https://goo.gl/maps/7sHmnkfTzM12





ITALIAN VERSION






La spada nella roccia è una spada magica conficcata in una roccia, famosa per il ciclo di leggende legate alla storia di re artù.

In molti viene identificata nella famosa Exalibur, ma nè questa, nè quella di re artù è stata mai trovata.

Eppure in Italia, esiste una spada conficcata nella roccia.

Tale spada fu conficcata da San Galgano, che convertitosi dopo una giovinezza disordinata, si ritirò a vita eremitica per darsi alla penitenza, con la stessa intensità con cui si era prima dato alla dissolutezza.


Il momento culminante della conversione, avvenne nel giorno di Natale del 1180, quando Galgano, giunto sul colle di Montesiepi, infisse nel terreno la sua spada, allo scopo di trasformare l'arma in una croce; in effetti nella Rotonda c'è un masso dalle cui fessure spuntano un'elsa e un segmento di una spada corrosa dagli anni e dalla ruggine, ora protetto da una teca di plexiglas. L'evidente eco del mito arturiano non ha mancato di sollevare curiosità e, ovviamente, qualche ipotesi ardita su possibili relazioni fra la mitologia della Tavola Rotonda e la storia del santo chiusdinese.


In molte biografie di San Galgano, compresa la Vita Sancti Galgani de Senis si accenna a contatti che il santo avrebbe avuto con l'eremo di San Guglielmo di Malavalle (Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto). Molte sono le affinità tra i due personaggi: entrambi cavalieri, decisero di votarsi alla vita eremitica abbandonando la milizia terrena, entrambi avevano legami con la materia arturiana. San Galgano infigge la spada nella roccia, con gesto simile, ma inverso a quello di Artù che la estrae. Guglielmo, secondo una tradizione popolare antica in certi comuni della zona (Castiglione della Pescaia, Tirli, Buriano, Vetulonia) sarebbe in realtà Guglielmo X d'Aquitania, padre di Eleonora alla cui corte operò Chrétien de Troyes, autore de Le Roman de Perceval ou le conte du Graal nel quale compare per la prima volta il Santo Graal. Guglielmo X duca d'Aquitania morì nel 1137 mentre stava recandosi in pellegrinaggio a Santiago de Compostela ma nessuno mai vide la sua salma. Lasciò erede del suo vastissimo dominio la figlia Eleonora. Potrebbe essere il santo di Malavalle che compare in Maremma alcuni anni dopo questi fatti. Per la prima volta se ne fa menzione nella Vita S. Guilelmi scritta dopo il 1210. I risultati di indagini scientifiche eseguite sulle reliquie di San Guglielmo, compresa quella del DNA mitocondriale, rendono fortemente probabile l'origine nordica del personaggio.


Accanto all'eremo di San Galgano, imperdibile è l’abbazia di San Galgano, ora completamente in rovina e ridotta alle sole mura, meta di flusso turistico. La mancanza del tetto - che evidenzia l'articolazione della struttura architettonica - accomuna in questo l'abbazia a quelle di Melrose, di Kelso e di Jedburg in Scozia, di Tintern in Galles, di Cashel in Irlanda, di Eldena in Germania, di Beauport a Paimpol (Bretagna) e del Convento do Carmo a Lisbona. In Italia, un paragone, almeno estetico, può compiersi con il Complesso della Santissima Trinità detta Incompiuta di Venosa (Potenza), che, però non cadde in rovina: i lavori di edificazione non vennero mai completati. Un'altra chiesa è il Duomo di Brendola detta anch'essa incompiuta, edificata nella prima metà del Novecento, si trova a Brendola, in provincia di Vicenza.


Abbazia di San Galgano è vicino Siena.

Clicca sul link sottostante per arrivarci facilmente!

https://goo.gl/maps/7sHmnkfTzM12


Buona visita!


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